Dichiarazione di voto
Data: 
Giovedì, 19 Ottobre, 2017
Nome: 
Giuditta Pini

A.C. 76 e abbinate

 

Grazie, Presidente. Le leggi proibizioniste degli ultimi anni hanno creato molti problemi: l'equiparazione tra sostanze ha fatto sì che aumentasse l'uso di droghe più pesanti e che, in molti casi, per citare una canzone, gli amici del campetto passassero dalle Malboro direttamente all'eroina, alla faccia delle droghe leggere. Hanno aumentato la repressione e hanno annullato la prevenzione. E la “Fini-Giovanardi” ha fatto di peggio: ha sancito che i cannabinoidi fossero - cito - privi di utilità terapeutica, escludendo così non solo la scienza, ma migliaia di persone dall'accesso ai farmaci, con un paradosso: che non esistono, giustamente, limiti per gli oppiacei, ma i cannabinoidi, invece, erano banditi.

Da queste contraddizioni nella nostra legislazione è nato l'Intergruppo e il cosiddetto testo Giachetti, che è arrivato in Aula per la prima volta nel luglio del 2016. Da quel dibattito in Aula è emerso non solo che non esisteva una maggioranza parlamentare sulla legge, ma che tra i proponenti, cioè tra di noi, c'erano dieci posizioni diverse su ogni punto, purtroppo. E da quella discussione del luglio 2016 sono iniziati gli appelli e le richieste da parte dei medici e delle associazioni dei pazienti per separare le due questioni e, quindi, per separare l'uso terapeutico dall'altro uso, l'uso ricreativo, e dare priorità al primo, all'uso terapeutico.

È stato detto anche poco fa, che sarebbe bastato un decreto del Ministro: ma perché il Parlamento deve fare una legge? D'altronde qual è il nostro lavoro, se non fare le leggi? Il problema è che il decreto è stato fatto, è stato fatto nel 2014 e, proprio da quel decreto, quello che ha fatto nascere la sperimentazione a Firenze, sono emerse una serie di problematiche che dicevano che bisognava intervenire con delle norme per stabilizzare e rendere più sicuro l'uso e la sperimentazione della cannabis ad uso terapeutico in tutto il territorio nazionale. Per prima cosa, una ricerca sulla cannabis terapeutica che fosse una ricerca pubblica, finanziata con soldi pubblici, e in questo decreto l'AIFA finanzia la ricerca. Attraverso questa ricerca..

E, quindi, per capire attraverso questa ricerca se i suoi impieghi possono essere allargati anche ad altre patologie, ed è per questo che c'erano le “altre patologie” all'interno della legge.

Questa legge prevede anche che si possano trovare altre strutture, oltre all'Istituto chimico-farmaceutico di Firenze, che consentano la coltivazione e la trasformazione della cannabis. Dice, poi, un'altra cosa: inserisce la formazione del personale medico. Consentitemi un secondo, ho sentito delle cose in quest'Aula veramente vergognose, per cui si paragonavano i medici a dei pusher non solo insultando la professionalità dei medici, ma insultando tutti quanti noi e la serietà del personale medico che tutti i giorni ha a che fare con il dolore, che tutti i giorni ha a che fare con la lotta contro il dolore e che per questo non meritano di essere catalogati come dei pusher.

È stato detto, poi, anche poco fa, che tanto le regioni avevano già fatto la legge, quindi perché noi dovremmo fare una legge quando le regioni hanno già fatto la legge? Omettendo, ovviamente, che non tutte le regioni hanno fatto la legge, ma, d'altronde, se non è la mia regione, chi se ne frega, e che le quattordici leggi regionali sono diverse l'una dall'altra e che, quindi, a livello nazionale il paziente non è tutelato, perché non ha la stessa legge, non ha lo stesso accesso al farmaco e non ha la gratuità di accesso al farmaco.

Infine, di chi stiamo parlando? Perché in questi mesi, in queste settimane, noi stiamo lavorando su questa legge? Per chi stiamo lavorando? Stiamo parlando di malati di sclerosi multipla, che sono resistenti alle terapie convenzionali; stiamo parlando di chi parla di dolore cronico; stiamo parlando dei malati oncologici o affetti da HIV che, a seguito delle terapie, soffrono di nausea e vomito e che hanno bisogno di questi farmaci per avere una vita dignitosa; stiamo parlando di malati di glaucoma, dei malati della sindrome di Tourette; stiamo parlando della dignità del paziente, stiamo parlando della dignità delle persone davanti alla malattia e davanti al dolore; stiamo parlando della dignità della loro vita e delle persone che gli stanno accanto. E queste persone che oggi ci guardano, da domani, guarderanno con gli stessi occhi il Senato, con la speranza che il Senato porti avanti questa legge e la concluda e la approvi entro la fine di questa legislatura. Per tutti questi motivi e per molti altri annuncio il voto favorevole del Partito Democratico.